
La Cultura dell’Accessibilità in Italia: Numeri e Sfide
In Italia gli ascensori presenti sono oltre 1 milione ma sono una piccolissima percentuali rispetto a quelli dei quali ci sarebbe davvero bisogno. A rivelarlo è uno studio effettuato da Cresme e Assoascensori. Secondo questa indagine la maggior parte degli edifici italiani è costituita da stabili mono o bi-familiari, dove la presenza di ascensori è molto ridotta e meno tracciabile. Al contrario, gli edifici a più piani, spesso con più corpi scala, sono generalmente dotati di più ascensori. Nel 2022, l’edilizia Italiana conta 12,54 milioni di edifici residenziali e 470.000 edifici terziari non residenziali, per un totale di 13,01 milioni di edifici.
La Richiesta di Interventi
Le aziende devono garantire la qualità degli impianti, mentre il Governo è sollecitato a sviluppare un piano di interventi per adeguare gli edifici, assicurando inclusività e fruibilità dell’ambiente urbano.
AssoAscensori, sottolinea che “l’Italia, nonostante l’elevato numero di ascensori, ha ancora molti edifici pluripiano privi di questi impianti. Gli ascensori sono fondamentali per garantire comfort e fruibilità degli edifici, oltre a offrire a tutti uguali opportunità di partecipazione alla vita sociale ed economica. Con il calo della natalità e l’aumento della speranza di vita, il rapido invecchiamento della popolazione comporta un significativo aumento delle persone con problemi di mobilità. Per queste persone, vivere in un edificio senza ascensore significa avere la propria autonomia e qualità della vita seriamente compromesse.”
Un Patrimonio Edilizio Vecchio
Il patrimonio edilizio italiano è per lo più datato: meno del 10% degli edifici è stato costruito negli ultimi vent’anni, mentre oltre il 70% risale a prima del 1980. Considerando che la prima normativa sull’eliminazione delle barriere architettoniche risale al 1989 (legge 13/89, DM 236/89), emerge chiaramente il ritardo nell’adeguamento degli edifici all’accessibilità.
Numeri Rivelatori
Il dibattito sull’importanza di promuovere una cultura dell’accessibilità è sostenuto dai dati rivelatori forniti da Anie AssoAscensori, che ha commissionato uno studio a Cresme. L’Italia si distingue come il secondo Paese al mondo per numero di ascensori, con circa un milione di impianti installati. Tuttavia, solo il 4,9% degli edifici residenziali è dotato di un sistema di sollevamento. In dettaglio, sono 617.000 gli edifici con ascensore o piattaforma elevatrice, su un totale di 12,54 milioni di edifici residenziali censiti.
Un calcolo ulteriore stima il numero di persone che oggi vive in edifici senza ascensore, pari a 25,8 milioni, ovvero quasi la metà della popolazione italiana. Ed anche il numero delle persone, comprendente ovviamente molti anziani, che vive in edifici con tre o più piani senza ascensori è enorme: 13.410.000. Di queste persone viene stimato che il 15,2%, pari a 2.039.000, abbiano disabilità motorie e l’8,4% disabilità motorie gravi (1.130.000 persone). Appare quindi evidente che ognuno di questi edifici è potenziale fonte di domanda di nuovi ascensori.
Una sfida per il futuro
Ma se i numeri appena esposti rendono già attuale l’argomento ascensori, nel futuro lo sarà ancora di più. Dall’elaborazione dei dati demografici emerge come la classe di età superiore ai 64 anni, quella più bisognosa di impianti per evitare la salita delle scale, oscillerà nel 2032 fra il 28,9% e il 29,4% sul totale della popolazione contro il 21,1% del 2012 e il 24,1% del 2022. E nel 2050 le persone con oltre 64 anni saranno il 34,5% del totale. Inoltre, se oggi le persone che vivono sole sono 8,4 milioni, nel 2042 diventeranno 9,8 milioni.